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Secondo atto dello Strike Meeting: Let’s unite in the European Social Strike!

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 13 febbraio 2015
Oggi a Roma il secondo atto dello Strike Meeting, con due obiettivi: rilanciare le pratiche di mutualismo e portare lo sciopero sociale in Europa.
Leggi il programma completo, le call dei workshop, delle assemblee plenarie, delle campagne e vertenze da costruire.
Dalle 16 diretta streaming della plenaria di apertura

Venerdì 13 febbraio prenderà il via il II atto dello Strike Meeting. Dopo il successo del meeting di settembre e dello Sciopero sociale del 14 novembre, due in particolare saranno gli obiettivi dell’incontro che si svolgerà a Roma il prossimo fine settimana: dare continuità e articolazione organizzativa alla coalizione sociale che si è espressa nell’autunno; estendere sul piano europeo la coalizione e il processo dello Sciopero sociale. Due obiettivi ambiziosi che attraverseranno le plenarie e i tanti workshop. Il Meeting, infine, sarà anche occasione per allargare la partecipazione a vertenze e figure sociali assenti o parzialmente presenti negli appuntamenti autunnali.

Leggi l’appello di convocazione

English version

Programma

Venerdì 13 febbraio

Primo asse

ore 16:00, presso Aula XIII Scienze politiche – Sapienza

Assemblea plenaria – Il processo dello Sciopero sociale: le forme dell’azione e la sindacalizzazione diffusa

Sabato 14 febbraio

Secondo asse

Workshop – Vertenze e campagne comuni

Location: Esc, Communia, Sapienza

Vertenze comuni | ore 10 – 13

Freelance, professionisti atipici e degli ordini, lavoratori della conoscenza (Esc)

Lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo (Esc)

Strikers migranti e lo sciopero del lavoro migrante (Communia)

Le lotte contro la “Buona scuola” di Renzi (Communia)

Gender Strike: sciopero dei/dai generi (Communia)

Le lotte nel mondo della ricerca e dell’università (Sapienza – Fisica)

Neet, free job, disoccupazione giovanile: Garantimoci un futuro vs Garanzia Giovani (Sapienza – Filosofia)

Le battaglie contro lo Sblocca Italia, la privatizzazione dei beni comuni e la finanziarizzazione dei servizi (Sapienza – Fisica)

Campagne comuni| ore 14:30 – 17:30

Location: Esc, Communia

Il lavoro al tempo del Jobs Act. Contro precarietà e disoccupazione: salario minimo europeo, reddito e welfare universali (Esc)

Scioperiamo il Modello EXPO. Verso le giornate NoEXPO (Esc)

Campagna sulla Sentenza Corte di Giustizia Europea del 26 novembre (Communia)

Blocchiamo lo Sblocca Italia, contro la privatizzazione dei beni comuni e la finanziarizzazione dei servizi (Communia)

Plenaria conclusiva della II giornata | ore 18:30 – 20:30

Location: Esc

Domenica 15 febbraio

Terzo asse

ore 10:30, presso Acrobax

Assemblea plenaria lingua inglese ‒ Estensione europea del Social Strike

Parteciperanno reti sociali e sindacali provenienti da: Spagna, Portogallo, Grecia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Francia…

*tratto dal blog dello Sciopero Sociale

PiratNews: Info e novità piratate questa settimana – 31/01 > 06/02

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 6 febbraio 2015
31/01 LipScuola: Aumentano le adesioni alla . Luca Cappelletti ci comunica l’adesione del Grande!
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01/02 La “carta della cittadinanza digitale” è in Senato – Saperi
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02/02 Il manifesto italiano dei giornalisti freelance — Medium Italia
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02/02 , i bilanci dei comuni a confronto
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02/02 Naomi Klein, no global autocritica: «Sconfitti per non aver detto mai sì»
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03/02 Plug-in blocked notifications in Google Chrome – Dite alla di passare ad
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04/02 , si continua a combattere nell’Est: 16 vittime civili nelle ultime 24 ore http://ow.ly/IAzfN
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04/02Greece shows what can happen when the young revolt against corrupt elites
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04/02 Rigenerazione urbana. Chi vuole partecipare ad un esperimento a Rieti? | Davide Agazzi | LinkedIn
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04/02 Informazione Ubiqua: come è fatto un museo ubiquo?
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04/02 The Pirate Bay torna online a due mesi dal raid poliziesco | Hardware Upgrade
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04/02 Per la ricostruzione delle scuole dell’Aquila UAct
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05/02 Bologna, da Provincia a Città metropolitana: gli Open Data come processo
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05/02 Crypto AG: The NSA’s Trojan Whore?
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05/02 The clock is ticking for join the and help win this fight!
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05/02 Perché servono le competenze tecnologiche del “saper fare” — Medium Italia — Medium
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05/02 Il neopresidente Mattarella e la rete –
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05/02 CoderDojo Sigillo: laboratori gratuiti e incontro su liberta’ digitale ‹ Pionero
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06/02 La sinistra di , in Italia, è impossibile | Linkiesta
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06/02 Così la cooperativa dei dipendenti salva Ideal Standard 
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06/02 ALLERTA ANTICORRUZIONE | ALAC | Transparency International Italia
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06/02 Podemos supera il Partito socialista spagnolo nei sondaggi. Il grafico:
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06/02 Vi invito a diffondere , la campagna contro le barriere architettoniche di .
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06/02 : 230 ergastoli per gli attivisti della rivolta del 2011. Occhi chiusi sugli abusi delle forze di polizia
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06/02 Il ministro greco è un fan di Bitcoin «algoritmo meraviglioso». Siete avvertiti –
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06/02 Metal Song Protests Taylor Swift’s Copyright of “This Sick Beat”
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06/02Google finalmente includerà i tweet nei risultati di ricerca
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06/02 Dilettanti allo sbaraglio 10 gg dopo la “simpatica” denuncia  il bilancio ancora non c’è http://t.co/Qg1Iu4Cp8J
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06/06 Nel stiamo predisponendo la bozza del Piano di Informatizzazione
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La Coscienza di un Hacker – Hacker Manifesto

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 5 febbraio 2015

Questa è una traduzione in italiano del celebre Hacker Manifesto. Tutte quelle esistenti contengono grossolani errori, perlopiù dovuti ad una carente comprensione della materia e del periodo, o in ogni caso sono poco fedeli al contenuto e allo spirito dell’originale. Mi auguro che questa mia traduzione non soffra degli stessi problemi. Sail strong.
— FiloSottile (Fonte: https://gist.github.com/FiloSottile/3787073)

****

Da: Phrack, Volume Uno, Issue 7, Phile 3 of 10

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Questo è stato scritto poco dopo il mio arresto…

\/\La Coscienza di un Hacker/\/

di

+++The Mentor+++

Scritto l’8 Gennaio 1986
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Ne hanno arrestato un altro oggi, è su tutti i giornali. “Teenager arrestato per crimine informatico”, “Hacker arrestato per essersi infiltrato in una banca”…
Dannati ragazzini. Sono tutti uguali.

Ma voi, con la vostra psicologia da due soldi e il vostro tecno-cervello da anni ’50, avete mai guardato dietro agli occhi dell’hacker? Vi siete mai chiesti cosa lo stimola, che forze lo hanno formato, cosa può averlo forgiato?
Io sono un hacker, entra nel mio mondo…
Il mio è un mondo che comincia con la scuola… Sono più intelligente della maggior parte degli altri ragazzi, queste sciocchezze che ci insegnano mi annoiano…
Dannato ragazzino. Non si impegna. Sono tutti uguali.

Sono alle medie o al liceo. Ho sentito i professori spiegare per la quindicesima volta come ridurre una frazione. L’ho capito. “No, Ms. Smith, non ho scritto il procedimento. L’ho fatto nella mia testa…”
Dannato ragazzino. Probabilmente lo ha copiato. Sono tutti uguali.

Ho fatto una scoperta oggi. Ho trovato un computer. Aspetta un secondo, questo è figo. Fa quello che voglio che faccia. Se fa un errore, è perché io ho sbagliato. Non perché non gli piaccio…
O perché si sente minacciato da me…
O perché pensa che io sia una testa di cazzo…
O perché non gli piace insegnare e non dovrebbe essere qui…
Dannato ragazzino. Tutto quello che fa è giocare. Sono tutti uguali.

E poi è successo… una porta si è aperta su un mondo… correndo per la linea telefonica come l’eroina nelle vene di un drogato, un impulso elettronico è stato inviato, un rifugio dall’incompetenza quotidiana è stato trovato… ho scoperto una board (N.d.T. forum).
“Questo… questo è il posto a cui appartengo…”
Conosco tutti qui… anche se non li ho mai incontrati, non ho mai parlato con loro, potrei non avere mai più loro notizie… Io conosco tutti loro…

Dannato ragazzino. Sta occupando di nuovo la line telefonica. Sono tutti uguali…

Puoi scommetterci il culo che siamo tutti uguali… ci hanno imboccato omogenizzati a scuola quando bramavamo bistecca… i pezzetti di carne che avete lasciato passare erano pre-masticati e insapori. Siamo stati dominati da sadici, o ignorati da apatici. I pochi che avevano qualcosa da insegnarci hanno trovato in noi desiderosi allievi, ma quei pochi sono come goccie d’acqua nel deserto.

Questo è il nostro mondo adesso… il mondo dell’elettrone e dello switch, la bellezza della banda. Noi usiamo un servizio che esiste già senza pagare per qualcosa che sarebbe schifosamente economico se non fosse gestito da avidi ingordi, e ci chiamate criminali. Noi esploriamo… e ci chiamate criminali.

Noi cerchiamo la conoscenza… e ci chiamate criminali. Noi esistiamo senza colore della pelle, senza nazionalità, senza pregiudizi religiosi… e ci chiamate criminali. Voi costruite bombe atomiche, voi provocate guerre, voi uccidete, ingannate e mentite e cercate di farci credere che è per il nostro bene, eppure siamo noi i criminali.

Sì, sono un criminale. Il mio crimine è la curiosità.

Il mio crimine è giudicare le persone per quello che dicono e pensano, non per il loro aspetto.
Il mio crimine è stato surclassarvi, qualcosa per cui non mi perdonerete mai.

Io sono un hacker, e questo è il mio manifesto. Potrete anche fermare me, ma non potete fermarci tutti… dopotutto, siamo tutti uguali.

+++The Mentor+++

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La riforma del Copyright in UE che riguarda te

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 28 gennaio 2015
20/01/2015 articolo orginale http://copy-me.org/2015/01/eu-copyright-reform-about-you/
EU-copyright-reform-about-you-julia-reda

Julia Reda è un politico del Partito Pirata tedesco che ha recentemente pubblicato un relazione sulla revisione della direttiva UE sul Copyright del 2001, con ambiziose riforme in mente. Come Julia fa notare, “La direttiva europea sul copyright è stato scritta nel 2001, in un momento antecedente a YouTube o Facebook” e “il Copyright UE” oggi sta bloccando lo scambio di conoscenze e di cultura attraverso i confini”.

Abbiamo bisogno di un diritto d’autore europeo comune che salvaguardi i diritti fondamentali e renda più facile offrire servizi on-line innovativi in tutta l’Unione europea.

Una riforma del Copyright altamente necessaria

Si dovrebbe prima capire che questo progetto viene da lontano. Questo pezzo di legislazione è uno dei pochi che non si basa sul sentirsi soli o sui dati degli aventi diritto, ma attinge informazioni da studi scientifici e dalla consultazione pubblica europea sul diritto d’autore dello scorso anno. Tale consultazione, la prima del suo genere in Europa, ha portato a 11.000 risposte – la maggior parte delle quali erano di utenti finali e creatori (entrambe le categorie di solito inesistenti nelle discussioni sul copyright).

Questa bozza di revisione affronta aspetti importanti del diritto d’autore, da sempre oggetto di forte dibattito, ma per non correre rischi, messi da parte. E questi aspetti hanno a che fare direttamente con te – con le attività della persona media. Tali attività sono state posizionate al di fuori del diritto d’autore, ma ora sono molto importante per la tua “vita sociale, culturale ed economica” e hanno a che fare direttamente con il diritti d’autore moderno. Se non sapevi di essere sul lato sbagliato della legge, ecco alcuni punti chiave che devi conoscere.

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Jurassic Dork Parody – Chip Kidd

Se sei un creatore:

  1. Il progetto propone che parodie, pastiche e caricature siano  liberi di essere create, a prescindere dalla finalità. In questo momento, ci sono alcune limitazioni a questo, il che significa che, credeteci o meno, si può essere citati in giudizio per la creazione di una parodia.
  2. Si raccomanda flessibilità: la creazione di lavori che non siano in contrasto con lo sfruttamento dei diritti dell’autore originale, dovrebbe essere legale – il che significa remix, opere di fan e altre forme future di lavori derivati ​​debbono essere legali. Al momento, non lo sono . La relazione propone anche una serie di eccezioni al diritto d’autore, proprio come per la dottrina del Fair Use Statunitense.
  3. Si propone che foto/video di spazi pubblici devono essere interamente permesse dalla legislazione. In questo momento è illegale fotografare la Torre Eiffel o il Brussels Auditorium di notte, per esempio. I sistemi di illuminazione sono protetti dal diritto d’autore, anche se questi edifici pubblici sono stati creati con denaro pubblico. Ora grattati la testa che per un secondo.
  4.   La relazione raccomanda di disporre una dichiarazione sul fatto che il linking non sia un reato contro il copyright. Ci sono un sacco di persone che hanno cercato di creare un caso da Tribunale su questo, sebbene Internet = Link.

Se sei un educatore / ricercatore:

  1. La relazione prevede eccezioni per fini di insegnamento o ricerca. Il regime attuale ti definisce violazione di copyright (con l’opzione del titolare dei diritti di citarti in giudizio) quando fai copie di articoli, filmati o suoni che desideri presentare in classe. Puoi essere citato in giudizio per danni, proprio come qualsiasi altra persona. Questo vale anche nel campo della ricerca.
  2. Chiede anche una deroga per le biblioteche in modo da essere in grado di prestare i libri in formato digitale – attualmente quasi dovunque illegale. di pubblico dominio

Se avete a cuore i beni comuni:

  1. Il progetto propone una riduzione della durata della protezione da 70 a 50 anni dopo la morte dell’autore – cosa che potrebbe essere fantastica! I termini di copyright non sono mai MAI stati ridotti , sono sempre stati estesi, a causa di crescenti pressioni delle lobby. Ma se questo progetto andrà in porto, si potrà finalmente dire che i legislatori capiscano quello che tutti noi rischiamo di perdere se non vediamo la fine di questo monopolio. L’estensioni dei termine del Copyright sono note per influenzare negativamente la disponibilità di opere e causare la scomparsa della cultura su larga scala.
  2. Raccomanda inoltre la salvaguardia del pubblico dominio assicurandosi che le opere non vengono rimesse sotto copyright una volta che passano i loro limiti temporali. Tutti noi costruiamo e creiamo sul pubblico dominio e dobbiamo riconoscere la sua importanza: tutti gli accessi e gli usi dovrebbero essere liberi.
  3. Infine, il progetto propone di escludere l’uso di misure tecnologiche di protezione (DRM) quando si accede a lavori non soggetti a diritto d’autore: è legale fare una copia di un film di pubblico dominio, ad esempio, ma è illegale aggirare il DRM di un DVD in modo da poter utilizzare il proprio film di dominio pubblico come ci pare. Questo è folle.
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Incontri richieste dai gruppi di pressione. Screenshot dal sito di Julia Reda.

Ci sono un sacco di altri punti importanti del progetto che abbiamo davvero bisogno di tenere d’occhio. Come armonizzare il copyright in tutta l’UE – in modo che un video su Youtube si possa vedere da qualsiasi paese, e non possa essere bloccato dalla GEMA in Germania, per esempio. C’è anche la questione di un’equa remunerazione, data mining, la compensazione e i prelievi, e molto altro. Il copyright è  più sfasciato di quanto si potrebbe pensare , ed è tempo che la legislazione affrontati tutti questi problemi.

Se siete curiosi di quale gruppo di lobbisti aveva interesse a incontrare la Reda, sappiate che ha già messo a diposizione i dati per tutti noi. Aveva richieste di riunione con la Disney, ha incontrato i ragazzi di Google, Apple e GEMA/SACEM, ma anche Wikimedia, EDRI e la Free Software Foundation. Abbastanza impressionante.

Di cosa ha bisogno il nostro sostegno

Infine, è opportuno segnalare che questo è solo un progetto di revisione della legge sul copyright dell’UE. Per il momento, è solo una serie di proposte per il miglioramento della legge sul copyright. Ecco come funzionano le leggi. Prima c’è l’analisi, poi c’è il dibattito, quindi qualche cambiamento. La legge è sempre l’ultima a cambiare.

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Julia Reda

Ma, non temete. Questa revisione ha un lungo cammino per migliorare una legge inadatta, e tocca un sacco di ottimi punti che meritano tutta la nostra attenzione. Il rovescio della medaglia è che può essere annacquata da proposte di modifica dalla commissione giuridica (fino al 24 febbraio).

 Anche i comitati di Industria, Ricerca e Energia; del Mercato Interno e Protezione dei Consumatori, di Cultura e Istruzione daranno le loro opinioni su questo rapporto, quindi è molto importante che esso riceve il grande supporto del pubblico. In caso contrario, potremo vedere una relazione molto diversa votata in commissione giuridica e quindi prima dell’intero Parlamento nel mese di maggio.

Julia Reda ci aggiornerà di tutti gli emendamenti sul suo blog e dovremmo tutti tenere gli occhi aperti su ognuno di essi.

Vi consigliamo vivamente di leggere e condividere la sua relazione sulla riforma del copyright, così che più persone capiscano l’importanza di tali questioni. Reda ha creato anche un documento su Discuto , dove tutti sono invitati a commentare ogni paragrafo del progetto e contribuire a crearne uno ancora migliore. È possibile condividere e commentare già da questo link.

 

Traduzione a cura del gruppo traduttori del Partito Pirata Italiano.

Podemos, i dati, l’organizzazione, la proposta politica dello “strumento per la cittadinanza” spagnolo

Posted in Informazioni Nazionali, Politica&Società by yanfry on 15 dicembre 2014

Slide della presentazione del 14 Dicembre a Cesena durante l’incontro pubblico per parlare di democrazia partecipativa

podemos1Link alla presentazione in .pdf Podemos_Slide_Cesena_14122014

Net Neutrality un infografica per grandi e piccini

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 24 novembre 2014

net-neutrality-infografica

 

La definizione di Net Neutrality di Lawrence Lessig e Robert W. McChesney, in  un articolo pubblicato nel 2006 sul Washington Post: “Neutralità della rete significa semplicemente che tutti i tipi di contenuti Internet devono essere trattati allo stesso modo e viaggiano alla stessa velocità sulla rete. I proprietari delle connessioni di Internet non possono operare discriminazioni. Questo è il semplice ma geniale disegno ‘end-to-end’ che ha reso Internet una forza potente per il bene economico e sociale.”

I link che seguono riguardano i due documenti riservati, diffusi grazie a EDRi e La Quadrature Du Net, spediti dal Governo italiano ai delegati europei il 14 novembre 2014, e alcuni articoli in merito.

Leaked documents show net neutrality may be in danger! (EDRi)

Is the EU Giving Up on Net Neutrality? (La Quadrature Du Net)

18/11/2014
EU leans towards broader net neutrality rules (By Julia Fioretti)

19/11/2014
Net neutrality? No, grazie: il governo italiano cambia idea. E fa un favore alle lobby (di Fulvio Sarzana)

20/11/2014
Fine del roaming e neutralità della rete, il pacchetto Kroes rischia naufragio (Il Fatto Quotidiano)

21/11/2014
Net Neutrality, minaccia italiana (di Luca Annunziata)

21/11/2014
Net Neutrality alla ‘fiorentina’: i documenti della proposta del governo italiano (di Fulvio Sarzana)

Bitcoin non compatibile con lo Stato

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 24 novembre 2014
bitcoin
Se si pensa che lo Stato sia un’istituzione utile e praticabile, e i Bitcoin siano una tecnologia utile e praticabile, si sta mentendo a se stessi.
Lo Stato è una costruzione gerarchica di “terze parti fiduciarie” (TTP, trusted third parties).
In teoria, alcune interazioni sociali possono implicare un conflitto che può essere risolto da una terza parte fiduciaria (arbitro). In uno stato nazionale alla fine è una specifica agenzia governativa (ad esempio la polizia). Nel caso ci sia un conflitto tra un cittadino e un ente governativo, c’è un’altra agenzia governativa a vegliare su di essa. Così, un poliziotto è sorvegliato dal suo capo, un capo è sorvegliato da un tribunale, il tribunale è sorvegliato da un parlamento o da un presidente, e questi vengono rovesciati da una folla inferocita di tanto in tanto.
La teoria dice che ogni conflitto possa essere giustamente risolto dallo Stato, se le parti non riescono a risolvere da soli.
Bitcoin è un tentativo di rimuovere alcune terze parti fiduciarie dall’equazione.
Cioè tutti i tipi di istituti finanziari, tra cui le autorità di regolamentazione del governo.
Dal punto di vista dei Bitcoin, è un rischio morale consentire il controllo sulla massa monetaria dei flussi monetari a una gerarchia di persone di fiducia. La storia è piena di esempi in cui le banche private e le agenzie governative hanno manipolato e distrutto intere economie, potendo produrre denaro senza limiti o limitandone il suo utilizzo.
I Bitcoin sono un modo un po strano e complicato per proteggere gli utenti della valuta.
Gli utenti possono effettuare transazioni senza bisogno di terze parti per registrare e rendere valide le loro transazioni, e per di più, nessuno può diventare una terza parte prendendo il controllo del sistema e imponendo controlli e regole sul suo utilizzo.
Quindi, se si sostiene l’idea del Bitcoin, si riconosce il rischio di affidare l’intera economia a terzi di fiducia.
Si prende atto che il potere ultimo deve essere distribuito in maniera sottile tra ogni singolo partecipante e non deve essere mai essere affidato nelle mani di pochi, anche se si tratta di un governo democraticamente eletto.
Ma se si riconosce il pericolo delle TTP, allora quali argomenti rimangono per qualsiasi altra attività di governo? Il Governo è l’ultima terza parte fiduciaria per risolvere le controversie dell’intero sistema economico.
Se c’è un conflitto in un sistema monetario e abbiamo bisogno dei Bitcoin per risolverlo in modo che nessun banchiere, giudice o il presidente possa avere degli interesse personali, allora lo stesso vale per qualsiasi altro conflitto.
Ogni conflitto potrebbe avere interesse personale di qualcuno interessato a imbrogliare le cose. Il fatto che ci affidiamo al governo per risolvere mostra solo che non siamo ancora riusciti a trovare un modo più sicuro.
Sostenendo i Bitcoin si rinuncia tutti gli argomenti per la validità dello Stato.
Se, invece, preferite lo Stato, allora il sostegno Bitcoin è illogico: perché avete bisogno di un sistema così complesso e difficile da capire (per i non-hacker) se ogni problema può essere risolto con terze parti fiduciarie?
Ad esempio, Visa elabora fantastiliardi di operazioni al giorno, semplicemente lanciando i bit nel loro database. I Bitcoin non possono farlo, si tratta di una rete di consenso nel quale tutti devono essere a conoscenza di tutte le transazioni. Effettuare pagamenti istantanei richiede un’ulteriore complessità oltre la complessità esistente. Inoltre, c’è il pericolo costante di virus e backdoor che consentono di rubare le vostre monete.
Se credete che i problemi possano essere risolti in modo efficiente semplicemente eleggendo persone di fiducia, i Bitcoin sono un sovraccarico enorme.
Quindi si dovrebbe sceglierne uno: Bitcoin o Stato.
Ma soprattutto, Bitcoin e Stato non potranno mai sopravvivere insieme per motivi economici.
Lo Stato esiste perché può. Può pagare le proprie spese, pagare coloro che fanno rispettare le leggi, scrivere le leggi, fare il lavaggio del cervello ai bambini nelle scuole e agli adulti con il telegiornale della sera.
Come fa  lo Stato a pagare le proprie spese? In primo luogo, il governo controlla l’offerta di moneta. Se necessario, il denaro viene semplicemente “preso in prestito” dalla banca fantoccio del governo sotto promessa di ripagare il debito (con gli interessi!) Dalla imposizione delle tasse (o ancora prendendolo in prestito dallo stesso posto). Quando lo Stato vuole andare in guerra, non possono essere semplicemente estratte enormi quantità di denaro e quindi viene stampato. Il denaro aggiuntivo viene immesso nei mercati, i prezzi salgono, i business plan saltano per aria, i risparmi della gente vengono distrutti e contemporaneamente la gente perde il lavoro. Ma siamo in guerra, così la gente è meglio che lavori di più “per i bambini” e magari si arruoli nell’esercito (dopo tutto hai perso il lavoro).
In secondo luogo, lo Stato è pagato da tutte quelle buone aziende che devono utilizzare il sistema bancario per funzionare. E il sistema bancario è interamente pesantemente sotto licenza e di cooperazione con lo Stato. Un sacco di flussi monetari sono monitorati dagli esattori delle tasse. La naturale avidità fa in modo che le persone cerchino di evitare le tasse come tutte le altre spese, ma le tasse si evitano solo nel mercato nero e da piccole imprese che lavorano con denaro contante. Chi accetta contanti nasconde una certa percentuale dal fisco. Se non per l’avidità personale, ma almeno sotto pressione della concorrenza dagli evasori fiscali (ad esempio il caffè non può sopravvivere se non si aumenta i margini di profitto non pagando il 10% delle tasse come fanno tutti i vostri concorrenti).
Se le aziende devono lavorare con i partner effettuando trasferimenti, bisogna usare le banche e pagare il 100% delle tasse.
Con i Bitcoin le banche non sono necessarie. I Bitcoin permettono di trasferire a chiunque su tutto il pianeta, con costi prossimi allo zero.
Più imprese bypasseranno le banche e, come effetto collaterale, sempre più aziende saranno in grado di evitare le imposizioni dello stato. La concorrenza costringera’ altre imprese ad abbassare i propri costi allo stesso modo. Bitcoin diventerà un buco nero che cresce e attira sempre più persone.
Dal punto di vista degli esattori, tuttavia, avviene l’opposto. In un mondo governato con i Bitcoin non si possono pagare gli stipendi dei poliziotti con moneta stampata allo scopo. Bisogna pagare con bitcoin reali che si devono prima tirar fuori dalle imprese.
Ma, man mano che sempre più aziende evitano di pagare sempre più tasse, rimarranno meno soldi per il governo. Ciò significa che le imposizioni diventeranno sempre meno efficace e consentiranno a sempre più persone di evitare la tassazione su scala ancora più grande. Questo ciclo si ripeterà fino a che tutti i dipendenti pubblici dovranno scappare a cercare posti di lavoro reali, perché i loro padroni non sarebbero piu’ in grado di pagare loro un solo centesimo.
Quindi, se i Bitcoin continuano a crescere, lo stato nazionale potrebbe tranquillamente dissolversi.
Se bisogna preservare lo Stato, I Bitcoin devono essere bloccati e non devono essere mai piu’  permessi di nuovo. Tuttavia, più persone investono in Bitcoin, più interessi, ricchezza e potere si spostano a loro favore per proteggerli contro ogni aggressione. Non si investe in Bitcoin per consentire che venga fatto fuori. Si investite per renderlo un fenomeno onnipresente e globale e tutti combatteranno duramente perche’ avvenga.
Ad un certo punto si assisterà una massa critica di sostenitori che nessuno sarà in grado di fermare.
E poi non ci sarà più nessuno stato.
Oleg Andreev
Traduzione di Mauro Pirata

Elezioni Regionali del 23/11: Programma e Candidati dell’Altra Emilia Romagna

Posted in Ferrara, Informazioni Locali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 19 novembre 2014

Cittadinanza attiva per un’Altra Emilia-Romagna

 

L’Emilia Romagna è attraversata da una profonda crisi scatenata dalle politiche neoliberiste degli ultimi anni, assunte passivamente dalle direttive europee e dai governi nazionali e che la Regione non ha contestato, anzi, ha fatto integralmente proprie.

Occorre cambiare direzione e battersi contro questa logica del profitto che tutto trasforma in merci: i beni naturali, il lavoro, i diritti, la democrazia.

Siamo la sola forza alternativa a questa deriva neoliberista per questo ci batteremo fino in fondo per difendere la dignità di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori e delle tante, troppe, persone senza lavoro.

Ci candidiamo al governo della Regione per attuare una politica che abbia come obiettivi fondamentali il rilancio dell’occupazione, la difesa e l’estensione dei diritti, il contrasto alla privatizzazione dei servizi pubblici e del sistema scolastico, la difesa dell’ambiente e la conversione ecologica dell’economia, la promozione della partecipazione diretta dei cittadini e delle cittadine alle scelte politiche.

Vogliamo che la nostra Regione torni a coltivare i valori della solidarietà e dell’inclusione sociale. La società dell’Emilia-Romagna è nata come costellazione di libere città millenarie.

Nei nostri atenei si è sviluppata la conoscenza, nellenostre piazze sono sorte le libertà civili e gli ideali di uguaglianza e giustizia sociale, nei teatri le arti, nelle botteghe artigiane e nelle campagne produzioni di eccellenza, realizzando così un’elevata qualità della vita.

Abbiamo riconquistato la nostra libertà con il sangue dei partigiani e delle partigiane, combattendo contro il nazifascismo. Questa storia non può essere cancellata. Non possiamo accettare supinamente che siano tolti alla Regione, alle Province, ai Comuni, come voluto dalle “riforme” di questo Governo i poteri e le competenze e gli strumenti di democrazia che hanno permesso all’Emilia-Romagna di raggiungere un alto livello di qualità della vita.

Occorrerà quindi invertire la rotta e porre mano allo Statuto regionale con visione costituente per organizzarne le funzioni in modo equo fra i territori, con la partecipazione diretta e deliberativa dei cittadini e delle cittadine alla loro amministrazione.

La crisi in atto va affrontata con un Programma politico di governo aperto ai contributi dei movimenti, alle esperienze di cittadinanza attiva e alle competenze professionali, culturali, artistiche, tecnico-scientifiche che riterranno di cooperare per affermare in Emilia-Romagna la priorità delle persone e l’attuazione della Costituzione.

Non è il momento di cedere sovranità popolare!

Occorre un governo della Regione capace di stare nei conflitti e fronteggiare le scelte compiute dal governo nazionale e dalle oligarchie politico-finanziarie a livello europeo e mondiale.

continua qui

– Scarica il programma completo in .pdf 
– Scarica il volantino con la sintesi del Programma

Informazioni, approfondimenti, video, foto sul sito Regionale http://altraemiliaromagna.it/

I Candidati per la provincia Ferrara

MARIA CRISTINA QUINTAVALLA
A Parma ha dato vita al Comitato di Lotta per la Casa, facendo esplodere nel 1975 il cosiddetto “scandalo edilizio” che portò alla caduta della giunta comunale di Sinistra. Nel 1980 è stata eletta consigliera comunale in una lista di sinistra alternativa. Negli anni successivi si è dedicata all’insegnamento e agli studi filosofici.

Nel 2011 ha partecipato alle lotte che hanno portato alle dimissioni del sindaco di Parma Vignali; nel 2012 ha costituito la Commissione di audit sul debito pubblico allo scopo di individuare le responsabilità nella formazione dei debito di oltre 800 mln di euro del Comune di Parma.

E’ attiva in molti movimenti di lotta contro le politiche di austerità, a fianco dei lavoratori per la difesa dei posti di lavoro, contro i processi di privatizzazione dei beni comuni.

E’ stata candidata nella Lista “L’Altra Europa con Tsipras” alle Europee 2014 nella Circoscrizione Nord Est.

MAURO PRESINI
È maestro elementare specializzato per l’integrazione. È stato obiettore di coscienza al servizio militare. Dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità; attualmente rappresenta le associazioni delle famiglie all’interno del Gruppo di Lavoro Provinciale per l’Integrazione. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara. Ha condotto, per conto di Agire Sociale, diversi corsi di informatica rivolti a cittadini impegnati nelle Associazioni di Volontariato della provincia. Fa parte del Coordinamento per l’Istruzione Pubblica di Ferrara, un gruppo di persone che si pone l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze dei tagli economici e delle scelte programmatiche che gli ultimi governi hanno operato ai danni della Scuola Pubblica. Nel 2013 è stato candidato per il Parlamento, come indipendente, nelle liste di Sel.

MARGHERITA AURORA
Nata a Ferrara l’8 Aprile 1973, residente a Copparo.

Insegnante di ruolo nella scuola primaria, è sposata e ha un figlio e una figlia.

Ha collaborato con Oxford University Press per la correzione di guide per l’insegnante in libri di testo di inglese per la primaria e con Burlingotn Books / Le Monnier per la stesura di un testo che é stato diffuso a livello nazionale, Showtime. E’ stata stata e-tutor nei primissimi corsi on line per la formazione dei neo immessi in ruolo.
Da sempre iscritta al sindacato, prima alla Cisl poi, per forti divergenze con la linea del nazionale, alla CGIL. Nel 2010, assieme al marito, inizia il percorso con ANPI. Nel 2011 nasce la festa di Copparo, interamente organizzata e gestita da loro, che nel 2014 diventa festa provinciale.

Nel 2011 viene eletta rsu per la CGIL. Nel 2012 diventa presidente ANPI Copparo, incarico dal quale si dimetterà per dedicarsi alla segreteria comunale di Copparo di Rifondazione Comunista, che assumerà a fine 2013. Il 2013 é stato un anno cruciale per il suo impegno, anche grazie alla vertenza Berco: ha trascorso quasi tutta l’estate davanti alla fabbrica con la famiglia e i colleghi del marito per tentare di risolvere la situazione nel modo meno drammatico possibile. E’ stata curatore editoriale del romanzo che racconta il presidio, “Sette di Denari”. Sempre nel 2013 va in tv e vince a programma L’Eredità su Rai1.

Nel 2014 partecipa alle elezioni amministrative comunali a Copparo.

ANGELO MESTIERI
Nato a Cento il 22 dicembre 1973, risiede a Vigarano Mainarda. Diplomato in Scienze Statistiche, è analista economico. Da sempre impegnato nello sport e in particolare nelle discipline acquatiche, è stato tra i fondatori della squadra di pallanuoto sia a Cento nel 1995 sia a Ferrara nel 2008. Dal 2000 è il responsabile pallanuoto della Polisportiva di Cento. Tuttora è un giocatore di pallanuoto a livello amatoriale. Dal 2009 ricopre il ruolo di consigliere nel comitato provinciale di Ferrara della UISP. Si è avvicinato alla politica nel 2014 partecipando attivamente alla costruzione del Comitato Ferrara per “L’Altra Europa con Tsipras”, del quale è parte.

 

Come si Vota

 

#14N > Pirati verso lo #scioperosociale

Posted in Informazioni Nazionali, Politica&Società by yanfry on 10 novembre 2014
#14N > Pirati verso lo #scioperosociale

Il 14 novembre scioperiamo! E invitiamo tutti a farlo per 24 ore.
Sarà uno sciopero del lavoro dipendente e del lavoro precario, di quello autonomo e della formazione. Sarà uno sciopero metropolitano, meticcio, digitale e dei/dai generi.

Questo sciopero sociale, convocato in tutte le città del nostro Paese vuole essere un ulteriore passo per ricostruire la possibilità di una comune capacità di agire attraverso una rete di connessioni in una fase politica nella quale è d’obbligo mutare e innovare le pratiche per coinvolgere ed aggregare soggettività fluide e frammentate.
Per costruire un agire politico adeguato all’attacco ai diritti, alla democrazia e al welfare iniziato da molti anni a questa parte ma portato a compimento dal Governo Renzi.

Sciopero ‘sociale‘ per comprendere anche chi il diritto allo sciopero non ce l’ha, in una fase in cui la precarietà è sempre più diffusa e le possibilità di lavoro sempre più ridotte. Una fase in cui è necessario reinventare lo sciopero con nuove forme contro la frammentazione del mondo del lavoro e l’isolamento delle persone.

Sappiamo quanto sia difficile oggi scioperare.
Ma sappiamo anche che stare fermi ora vuol dire perdere (o quasi) la possibilità di lottare domani.
La riforma del mercato del lavoro del governo Renzi renderà il lavoro sempre più ricattabile, servile, povero.
Contro tutto questo dobbiamo alzare la testa, prendere parola, resistere.

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Il Partito Pirata aderisce allo sciopero del 14 novembre e al percorso da scrivere collettivamente in uno spazio comune per la difesa dei diritti per una vita dignitosa e libera da paure esistenziali.
Uno sciopero da portare anche in rete per dar voce, attraverso nuove forme di partecipazione, a chi non ha la possibilità di farlo attraverso la forma tradizionale.
La rete quale spazio digitale dove lo sfruttamento del lavoro degli “arruolati” per la produzione di hardware, infrastruttura e software si realizza attraverso metodi tradizionali (contratti atipici, saltuari, precariato, delocalizzazione, …), attraverso la separazione fisica dei lavoratori (telelavoro) che operano prevalentemente nel software e nei servizi.
Uno sfruttamento che in questo ambito passa anche attraverso l’obbligo di perenne formazione, spesso non retribuita, alla quale le tecnologie digitali costringono.
Ultima frontiera lo sfruttamento dei dati personali, testi e media di tutti gli utenti inconsapevolmente arruolati in forma gratuita per la produzione di contenuti e veicolazione di flussi informativi nei social network per arricchire il calderone dei big data.
Una produzione immateriale che nasce dalla vita attiva e si riversa in quella digitale dove la partecipazione di molti si trasforma così in profitto per pochi.
Una forma di sfruttamento svincolata da qualunque forma retributiva che rende obsoleti i modelli di analisi del mondo del lavoro: salario, orario, produttività individuale. Un motivo in più, oltre alla riduzione fisiologica della disponibilità di posti di lavoro, che rende indispensabile parlare oggi di reddito di esistenza.

Ultima considerazione, ma non per questo trascurabile, di come questa attività diffusa di movimentazione di flussi informativi generi un ulteriore valore aggiunto per chi ne ha il dominio, quello di poterla sfruttare anche come nuova frontiera di controllo sociale (grazie Edward Snowden).

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Perché i Pirati si interessano del TTIP

Posted in Informazioni Nazionali, Internet&Copyright, Politica&Società by yanfry on 4 novembre 2014

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Il TTIP (Partenariato Trans-Atlantico su commercio e investimenti) è per noi problematico sia sul piano del metodo che su quello dei contenuti.

(sito ufficiale: http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/ )

TTIP – il metodo
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Possiamo riconoscere che rispetto a precedenti negoziati è stato reso disponibile un maggior numero di informazioni, ma questo è ancora ampiamente INSUFFICIENTE.
Il metodo adottato contrasta con due punti che noi riteniamo centrali:
TRASPARENZA e PARTECIPAZIONE.

Dovremo sempre contrastare mosse di questo genere (ACTA, TTIP, TISA) o possiamo cercare di cambiare le regole del gioco?

Vogliamo aumentare la TRASPARENZA, il che non significa solamente raccontare quel che sta succedendo, ma anche:
– Chiedere che vengano svelate le influenze

dei gruppi di interesse e dei lobbisti sulle decisioni politiche

– Proteggere gli informatori (esempio: Snowden/Datagate)
– I Pirati ritengono che sia un diritto fondamentale dei cittadini poter ispezionare tutti i contratti o i vantaggi finanziari legati alla realizzazione di progetti e servizi del settore pubblico o del governo.

– Accesso completo all’informazione e audizioni pubbliche

[ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Trasparenza ]
[ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Politica_commerciale_internazionale ]

Vogliamo anche aumentare la PARTECIPAZIONE dei cittadini a tali decisioni.
Più nello specifico:

  • Maggior equilibrio tra ramo legislativo (Parlamento Europeo) e ramo esecutivo (Commissione Europea)
  • I cambiamenti alla legislazione primaria dell’UE (ad esempio un trattato) devono entrare in vigore solo se la maggioranza dei cittadini UE approva le modifiche in un voto simultaneo in tutta l’UE, in aggiunta al requisito corrente di un accordo a livello governativo. L’esecutivo UE deve fare in modo che queste votazioni possano essere attuate anche con breve preavviso.

[ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Maggiore_partecipazione_del_Parlamento_Europeo ]
[ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Partecipazione_dei_cittadini_ed_Open_Government ]

Le consultazioni pubbliche su ISDS e Copyright sono ovviamente un primo positivo passo, anche se rimane da verificare il loro effettivo peso nelle decisioni finali. Qualcosa si sta muovendo ma c’è ancora molto da fare.

In conclusione, non dovremmo limitarci a contrastare il TTIP punto per punto. Quando il TTIP naufragherà dobbiamo assicurarci che in futuro non si riproponga un altro TTIP o TISA o ACTA.

Dobbiamo cambiare le regole del gioco!

TTIP – i contenuti
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Ci sono probabilmente molti punti che non vi piaceranno nel TTIP (ISDS in primis), ma in quest’occasione ci limiteremo a focalizzarci su alcuni dei punti core del Partito Pirata.

Stiamo cercando di ottenere riforme radicali su diversi punti:
– Copyright [ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Copyright ]
– Software libero, cultura libera e libera conoscenza [ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Software_libero.2C_cultura_libera_e_libera_conoscenza ]
– Brevetti [ http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Programma_Comune_PPEU#Brevetti ]

Quindi, mentre da un lato siamo preoccupati di PROTEGGERE i nostri standard e per le nostre normative più avanzate in termini di tutela dell’ambiente, diritti dei lavoratori, alimentazione, dall’altro lato abbiamo un problema diverso:
noi vogliamo RIFORMARE le attuali leggi su copyright, brevetti, libera circolazione di cultura e conoscenza,  ma queste rischiano di  essere cristallizzate in un trattato che le renderebbe praticamente intoccabili.

Non abbiamo neppur bisogno di conoscere i dettagli di quanto viene negoziato.

Vogliamo riformare queste leggi, pertanto non possiamo accettare che queste tematiche vengano blindate in un contratto con una terza parte!

Il Partito Pirata sostiene la campagna STOP-TTIP-ITALIA.

Per maggiori informazioni sulla campagna in corso:  http://stop-ttip-italia.net

A.G.